Il Kronophone, parola inventata a partire dal greco “Kronos” (Tempo) e “Phoné” (suono, voce) ovvero “Suono del Tempo” è una installazione sonora, interattiva e permanente, ideata dal compositore e sound designer Stefano Zorzanello, con la collaborazione di Nicola Zonca (Studio Arkì, Bologna) ed del compositore Albert Mayr, il cui scopo è la realizzazione di un ambiente sonoro e di una “segnaletica temporale”, concepiti per accompagnare il visitatore in tutta la durata della sua visita alla Città della Scienza. L’opera è composta da un sistema di quindici altoparlanti disseminati su tutta l’area espositiva, da un sistema di sensori e da un computer centrale. Il sistema Kronophone a sua volta si costituisce in quattro livelli di produzione sonora ed organizzazione del silenzio, simultanei e indipendenti, la cui simultaneità e articolazione è concepita con lo scopo di stimolare l’attenzione e la curiosità acustica del visitatore, fornendo al tempo stesso una esperienza immersiva in grado di combinare interesse, comfort e fruizione estetica. All'avvicinarsi alle singole aree degli espositori sulla rampa d’ingresso, il sistema attiva alcune sequenze audio che si riferiscono direttamente ai campioni esposti o al loro ambiente d’origine, o allo spazio architettonico del museo, mentre le “composizioni musicali modulari” sono ispirate dall’immaginario scientifico e tecnologico, e vengono di volta in volta ricombinate secondo un criterio causale, alternandosi a silenzi di durata variabile.