L'Observatorium è un'installazione realizzata con strati di fogli di cartone che formano un cubo perfetto all’esterno ma consumato in maniera irregolare all’interno, fino a realizzare delle fessure che si fanno canocchiali e filtri con cui osservare l’esterno. "L'installazione accoglie la presenza del singolo soggetto spettatore ma non lo lascia isolato dal mondo. - spiega l'autore Paolo Parisi - In questo caso siamo come costretti al dialogo con l’esterno attraverso la luce e i fori o, come nell’opera al Lenbachhaus di Monaco [Observatorium (Valle del Bove), 2006], del suono. Lì dei tubi idraulici in PVC colorati univano più ambienti attraverso dei fori nelle pareti, nei quali scorreva il suono o le voci degli altri spettatori. Il suono in questo senso è proprio quel misto di razionale e istintuale di cui parlavamo prima perché è la registrazione scientifica dei movimenti del sottosuolo del vulcano Etna (l’orizzonte della mia infanzia), che però si fa vibrazione ed esperienza fisica.